IL TOTALE DELLA POESIA
Per Giuseppe Panella
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di Massimo Mori
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Per me è semplice e complesso scrivere di Giuseppe. Ciò, in ogni caso, vale per il ruolo ‘totalizzante’ da lui avuto come critico, filosofo, intellettuale e poeta lungo un percorso che va dagli anni Ottanta del Novecento sino al primo decennio del Terzo millennio: ovvero per una trentina d’anni (muovendo dal circuito di produzione di poesia “Ottovolante” 1983/1992, fino agli incontri letterari al caffè delle Giubbe Rosse’ da me diretti negli anni dal 1989 al 2013).
Il primato intellettuale di Giuseppe Panella era emergente in ogni situazione, dibattito e confronto nelle centinaia di eventi che in quell’arco di tempo ho, con altri amici, organizzato. Erano allora fondamentali tre aspetti inerenti al ‘fare poesia’ dopo la fase del riflusso: ‘il pubblico della poesia’, la ‘creatività diffusa’ e ‘l’associazionismo culturale’.
È evidente che se queste erano le linee di forza del ‘circuito’, la loro debolezza era (ed è) che i poeti e gli artisti non erano (non sono) tanto interessati ad una circuitazione della poesia, o ad un processo socializzante (politico) del poetico, ma alla preminente, individuale promozione della propria scrittura e/o produzione creativa, riconoscendosi tuttalpiù in correnti o tendenze.